martedì 12 gennaio 2010

Incongruenze della formazione?

E’ arduo capire la relazione che intercorre tra i capitali spesi per gestire la formazione ed l'attività didattica vera e propria.

Facciamo un esempio facile: da un lato ci sono i responsabili della gestione di strutture formative, manager con stipendi elevati e garantiti mensilmente, e dall'altro i docenti, con riconoscimenti economici incerti, spesso irrisori anche per uno stagista.

Questo scenario si realizza spesso in situazioni dove i responsabili di grandi agenzie formative non sono neanche investitori: non rischiano capitali propri. Usano finanziamenti pubblici e adducono i ritardi di questi ultimi a scusa per posticipare i pagamenti di chi lavora ai livelli inferiori

Non sarebbe forse il caso, soprattutto a livello istituzionale, ed in relazione ai clamorosi fallimenti economici ed educativi di alcuni grandi centri di formazione, di ripensare l’organizzazione dei luoghi della formazione finanziata?

Nelle piccole strutture, il discorso economico forse corre il rischio di essere meno interessante per politici o presunti geni della pedagogia, ma di certo è più equilibrato, e forse anche più dignitoso.

Piero R.

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