Esistono vari altri modelli culturali, non esportabili, ma forse adattabili ad altre realtà.
I paesi scandinavi poggiano il loro welfare occupazionale su tre pilastri: servizi all'impiego, formazione e ammortizzatori sociali.
Anche noi facciamo, più o meno, così, ma il modello scandinavo funziona con più efficienza; probabilmente perchè c'è uno scambio virtuoso tra la flessibilità del sistema e una grande sicurezza dei lavoratori.
In Danimarca, 1/3 della popolazione cambia lavoro ogni anno e non c'è neppure una legge sulla giusta causa del licenziamento. Ma il problema non è sentito. Chi perde il lavoro, sa di poterne trovare un altro, si aspetta di essere aiutato a trovarlo e può comunque godere di un'indennità di disoccupazione che oscilla tra il 70% e l'80% della retribuzione precedente. Ma prima di reinserirsi, il lavoratore sa che dovrà seguire un percorso di formazione.
In Italia invece, è previsto per i lavoratori in cassa integrazione la partecipazione a percorsi formativi e di riqualificazione, con relativo sussidio, ma è contemplata la possibilità di interropere il tutto non appena si viene richiamati sul lavoro. La formazione, in questo caso, appare più che altro come un riempitivo.
Piero R.
venerdì 19 febbraio 2010
mercoledì 3 febbraio 2010
L'educazione in età adulta inizia con l'apprendistato
"Il/la tutor aziendale è il/la responsabile del percorso di formazione sul lavoro dell'apprendista e della continuità/coerenza tra la formazione interna ed esterna dell'impresa". (Manuale del Tutor - Regione Piemonte)
E' welfare. Il diritto-dovere di tutti a partecipare ad una comunità che pone al centro il bisogno di conoscenza che si prolunga oltre gli anni dell'educazione scolastica.
Gli adulti che lavorano, con i loro compiti ben precisi, devono reinventarsi, in azienda, un ruolo nuovo, parallelo: devono diventare operatori dell'educazione in età adulta.
I giovani che entrano nel mondo del lavoro, freschi di scuola, devono partecipare ad un percorso di crescita globale: un'educazione all'essere persona.
Piero R.
E' welfare. Il diritto-dovere di tutti a partecipare ad una comunità che pone al centro il bisogno di conoscenza che si prolunga oltre gli anni dell'educazione scolastica.
Gli adulti che lavorano, con i loro compiti ben precisi, devono reinventarsi, in azienda, un ruolo nuovo, parallelo: devono diventare operatori dell'educazione in età adulta.
I giovani che entrano nel mondo del lavoro, freschi di scuola, devono partecipare ad un percorso di crescita globale: un'educazione all'essere persona.
Piero R.
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